Fuori di Cucina

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Era lì dall’otto ottobre, ma come tante delle cose che succedono di fianco a te, proprio perchè “tanto sono vicine”, pensi di avere sempre tempo per andarle a vedere e allora le trascuri. Con l’inizio di questa rubrica Turista Nella Mia Città, all’interno del mio nuovo blog, ho deciso di prendere il mio smartphone, il sito del Comune di Monza e andare a vedere quello che succede fuori dalla mia porta, proprio come un turista in visita. E ho deciso di iniziare oggi dall’Arengario e dalla mostra “Nelle sue mani” con le opere di Vivian Maier.

Anche se le fotografie sono meravigliose, innovative e straordinarie per quell’epoca, quello che affascina più di tutto è la storia della Maier.

Vivian Maier era una tata nata nel 1926 a New York, traferitasi poi a Chicago per occuparsi della famiglia Gensburg dove rimase per diciassette anni. Lì, il suo bagno diventò la camera oscura, le strade di Chicago il suo set fotografico e le persone immortalate con la sua Rolleyflex i protagonisti della sua storia. Fotografava tutto e,  a differenza degli altri fotografi, faceva un solo scatto con una probabilità di successo alquanto notevole. Fotografava la gente per strada, era bravissima a cogliere l’attimo; fotografava gli eventi; fotografava se stessa utilizzando degli specchi; fotografava i bambini.

Nel 2007 John Maloof compra a un’asta un box confiscato a una donna che non riusciva più a pagare l’affitto. Lo apre e in mezzo a tanti vestiti e cianfrusaglie trova 120.000 negativi e una gran quantità di rullini fotografici ancora da sviluppare. Fa alcune ricerche (a quel tempo era un po’ più difficile, ora se si “googla” Vivian Maier sono circa 401.000 le pagine che parlano di lei) e scopre che l’artista era semplicemente unabambinaia, senza famiglia, che aveva vissuto a New York e a Chicago e aveva scattato scene di vita quotidiana portando spesso con sè i bambini che le venivano affidati.

Una bella
mostra, una bella storia. La storia di una grande fotografa che non saprà mai di essere diventata famosa.

All’Arengario di Monza fino all’8 gennaio.